Il Canada scommette sull’ammoniaca, il carburante “verde” per le navi

In un periodo che vede il nostro pianeta di fronte a una transizione energetica senza precedenti, il Canada sta conquistando una posizione di leader internazionale nella fornitura di energia pulita al mondo. Questo grazie anche alla produzione ammoniaca, un formidabile combustibile verde e vettore energetico, dato che ha alto contenuto di idrogeno e non contiene carbonio.

Come messo in luce da Philippe Ferland, Business Analyst per il portale Invest in Canada, il Paese nordamericano è già uno dei principali produttori di ammoniaca grazie alle sue consolidate capacità di produzione di idrogeno e alle infrastrutture a disposizione. Con i benefici aggiunti delle tecnologie di cattura del carbonio e le abbondanti risorse di energia rinnovabile, troviamo dunque in Canada il luogo ideale per gli investimenti in progetti di carburante a base di ammoniaca.

Secondo la prestigiosa istituzione scientifica britannica Royal Society l’ammoniaca green potrebbe aver un grande futuro grazie alla capacità di offrire ulteriori opzioni per il passaggio alle emissioni net-zero di biossido di carbonio. Queste opzioni sarebbero:

Accumulo di energia
  • l’ammoniaca può essere facilmente immagazzinata come liquido a pressioni modeste (10 – 15 bar) o refrigerata a -33° C. Questo lo rende un deposito chimico ideale per le energie rinnovabili. C’è una rete di distribuzione esistente, nella quale l’ammoniaca viene stoccata in grandi serbatoi refrigerati e trasportata in tutto il mondo da condotte, autocisterne e navi.
Carburante zero-carbon
  • l’ammoniaca può essere bruciata in un motore o utilizzata in una cella a combustibile per produrre aelettricità. Se utilizzati, gli unici sottoprodotti dell’ammoniaca sono acqua e azoto. E’ probabile che l’industria marittima inizi ad adottarla presto, sostituendo l’utilizzo di olio combustibile nei motori marini.
Vettore di idrogeno
  • esistono applicazioni in cui viene utilizzato idrogeno gassoso (ad esempio nelle celle a combustibile PEM, cella a combustibile a membrana a scambio protonico), tuttavia l’idrogeno è difficile e costoso da stoccare (perché necessita di serbatoi criogenici o di cilindri ad alta pressione).

Sempre secondo la Royal Society, in particolare le navi oceaniche potrebbero essere alimentate dall’ammoniaca già entro 10 anni, e questo contribuirebbe a risolvere un problema enorme, visto che i trasporti marittimi attualmente producono circa il 2% delle emissioni globali di CO2, quasi quanto l’intera economia tedesca.

Il Giappone ha scommesso sull’ammoniaca come combustibile del futuro, e sta guardando ai mercati esteri per la fornitura, dato che si prevede che la domanda salirà a 3 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030 e a 30 milioni di tonnellate all’anno entro il 2050. Il regime di libero scambio del Canada con il Giappone, reso possibile attraverso l’accordo CPTPP, rende il paese un partner e un fornitore ideale per la loro catena di approvvigionamento globale di ammoniaca.

Oltre alle infrastrutture per l’ammoniaca già esistenti, il Canada sta anche investendo in infrastrutture su larga scala per il gas naturale liquefatto (LNG). Queste capacità, come i porti marittimi e gli impianti di liquefazione, possono essere adattati al trasporto di ammoniaca da usare nell’economia dell’idrogeno. Con 13 progetti di terminali di esportazione LNG sulla costa occidentale (British Columbia) e cinque sulla costa orientale (2 in Quebec e 3 in Nuova Scozia), il Canada avrà infrastrutture su larga scala pronte per l’ammoniaca per alimentare l’economia globale.

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